Hanno recentemente ristampato una traduzione parziale della Historia monstrorum di Ulisse Aldrovandi, grande naturalista bolognese del ‘500.
E’ un libro a cavallo fra la scienza moderna e quella medioevale, come tutta l’opera di Aldrovandi: pieno di dettagli linguistici, classici e osservazioni, tanto che ancora Buffon nel ‘700 lo apprezzava per la sua erudizione, pur lamentandone la prolissità e la confusione.
Che cosa sono i mostri per Aldrovandi? Egli riporta la visione tradizionale, per cui se qualcosa è mostruosa è segno che così Dio ha voluto, per punire quella creatura. Ma si smarca da questa opinione, abbracciando l’idea aristotelica secondo cui gli organismi mostruosi sono tali per accidente. Non ha invece la consapevolezza tutta moderna che in biologia non c’è nulla di non naturale, nel senso che tutto segue le leggi della natura, compreso il genere umano, anche se nulla ha uno scopo, contrariamente a quanto invece sosteneva Aristotele.
Bellissime le illustrazioni.
Vincenzo Fano è professore ordinario di Logica e Filosofia della scienza alla magistrale in Filosofia dell’Informazione di Urbino.