E’ uscito recentemente sul sito de La Voce un interessante articolo che spiega quale siano le cause delle falle del sistema pensionistico italiano.
Sostanzialmente, tale sistema fu introdotto nel 1995 dal governo Dini, su modello di quello svedese (denominato Ndc, acronimo di Notional Defined Contribution). Al contrario dell’Ndc da cui prendeva spunto però (e che funzionava egregiamente bene), la riforma italiana ne snaturò completamente gli intenti, limitandosi a mantenere solo la regola di calcolo della pensione e tralasciando ogni altro aspetto del modello svedese, come ad esempio la perequazione. Alle lacune si sono poi sommati gli errori, che 28 anni di riforme non sono riuscite a sanare.
Ora I tentativi di aggiornare il sistema pensionistico per far fronte alla complessa situazione demografica italiana dovranno fare i conti con questo modello confuso e abborracciato, e di certo non sarà così facile uscire dall’impasse.
Matteo Bedetti è un dottorando in filosofia della scienza presso l’Università degli studi di Urbino.