Skip to content

Confermata un’anomalia sperimentale legata ai muoni

Confermata sperimentalmente l’anomalia del momento magnetico del muone.

https://physics.aps.org/articles/v16/139

Il muone è un cugino dell’elettrone, un po’ più pesante, dotato anch’esso di carica e di spin. Questo fa sì che abbia un momento magnetico. Da un punto di vista intrinseco questo momento magnetico dovrebbe essere 2. Ma quello che noi chiamiamo vuoto è in realtà un brulicare di fluttuazioni quantistiche di particelle e anti particelle che si formano e molto rapidamente spariscono in accordo con il principio di indeterminazione fra tempo ed energia. Questo bagno in cui il muone è inserito modifica il suo momento magnetico. Si può calcolare teoricamente quanto debba essere grande questa variazione. E il calcolo fornisce un risultato diverso da quello sperimentale dalla settima cifra decimale in poi con una sicurezza di 5 sigma, il che significa che la probabilità che ci sia un errore sperimentale è minore di 3 su 10 milioni!

A questo punto diventa sempre più difficile che ci sia un errore sperimentale, quindi o i nostri calcoli teorici sono sbagliati, oppure nel vuoto ci sono delle fluttuazioni di particelle per noi ancora sconosciute. Può anche essere che dobbiamo rivoluzionare tutta la fisica per comprendere questa anomalia.

Ricordiamoci che l’anomalia nel perielio di Mercurio che non riuscivamo a spiegare con la meccanica classica ha dovuto aspettare, per una comprensione, che Einstein rivoluzionasse i concetti di spazio, tempo e materia!

Vincenzo Fano è docente ordinario di Logica e Filosofia della Scienza presso il corso di laurea magistrale in Filosofia dell’Informazione. Teorie e Gestione della Conoscenza dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo.

Torna su