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Che cosa possono fare oggi le macchine?

Per provare a rispondere a questa domanda occorrono delle definizioni e un’ipotesi.

L’ipotesi è molto semplice, anche se controversa: per avere soggettività, occorre una struttura organica, come il nostro cervello, non basta un particolare tipo di organizzazione della materia.

Detto questo, diventa ovvio che le macchine non abbiano soggettività. Esse però possono avere sensazioni, intese come rappresentazioni di oggetti fisici, possono manipolare informazioni, possono conoscere, nel senso di manipolare informazioni vere, che cioè corrispondono alla realtà.

Certo non hanno l’esperienza soggettiva delle sensazioni. Non possono avere coscienza, cioè la capacità di percepire soggettivamente se stesse. Non possono comprendere, inteso come avere un certo tipo di esperienza nel manipolare informazioni vere. Possono però rappresentare se stesse, anche se non ne sono soggettivamente consapevoli.

Non c’è nessuna ragione particolare che impedisca un giorno di costruire macchine biologiche, capaci di avere sensazioni soggettive, come nel film eXistenZ di Cronenberg.

C’è qualcosa che però le persone sanno fare molto bene e c’entra solo in maniera indiretta con la soggettività, e le macchine sono ben lontane dal saper fare, compresa ChatGPT4. Quella che è stata chiamata “intelligenza generale”, o forse meglio sarebbe dire “pensiero analogico”. “Vedere il simile nel dissimile”, direbbe Aristotele, che, a cose fatte, è rappresentabile come informazione, ma per farlo la soggettività aiuta molto. Trovare l’algoritmo che vede le analogie è un compito lontanissimo dall’essere risolto. Molto più facile essere dei soggetti!

Abbiamo parlato di intelligenza artificiale anche qui, dove abbiamo consigliato un bel libro che discute in maniera abbastanza approfondita questi temi.

Vincenzo Fano è docente ordinario di Logica e Filosofia della Scienza presso il corso di laurea magistrale in Filosofia dell’Informazione. Teorie e Gestione della Conoscenza dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo.

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