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L’identità dell’organismo, fra filosofia e biologia

Io appena nato e io adesso che ho 63 anni siamo la stessa persona?

Che cosa ci identifica come singolo organismo vivente individuale?

E’ quasi impossibile trovare una risposta razionale, non basata su generiche intuizioni a questa domanda. Un conto è la sensazione soggettiva di essere se stessi, che tutti abbiamo, e probabilmente anche tutti gli altri organismi viventi che superano il celebre test dello specchio, cioè capiscono di essere loro quando si guardano allo specchio. Ma questa sensazione non basta ad affermare che ci sia qualcosa che sono io, è solo un’intuizione dal grande valore adattativo.

Nel regno animale la metamorfosi è all’ordine del giorno. La maggior parte degli insetti vivono buona parte della loro vita sotto terra come larve e sfarfallano “solo per disperdere le loro uova”.

Bellissimo il libro “Taccuino delle metamorfosi” di Marco di Domenico che fa vedere come la metamorfosi anche radicale è la regola in natura non l’eccezione.

Questa nuova ricerca sembra trovare che i moscerini della frutta neanche si ricordino della loro vita da larve:

https://www.quantamagazine.org/insect-brains-melt-and-rewire-during-metamorphosis-20230726/?utm_source=Quanta+Magazine&utm_campaign=dfce089ab0-RSS_Daily_Biology&utm_medium=email&utm_term=0_f0cb61321c-dfce089ab0-389824345&mc_cid=dfce089ab0&mc_eid=7de043523a

Insomma, il/la partner con cui ci siamo fidanzati e quello/a che oggi è accanto a noi possono essere molto diversi.

Vincenzo Fano è professore ordinario di Logica e Filosofia della scienza alla magistrale in Filosofia dell’Informazione di Urbino.

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